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posticon Presentazione E.Colombo

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Se si dovesse trovare un titolo per il portafoglio di Gabriella Soldatini forse potrebbe essere “Il Soffio di Ariel”. Lo spirito dell’Aria della Tempesta shakespeariana aleggia sui paesaggi di mare che guizzano dinamici, quasi traducendo in colori la sensazione del sale sulla pelle. E’ un mondo di percezioni soggettive, in cui si muovono figure in controluce, modellate dai raggi del sole che si mescolano alle tinte e regalano inediti bagliori. Le emozioni si trasfondono nelle diverse gradazioni dell’azzurro che sfuma nel verde e si accende di giallo oro. La luce diventa protagonista assoluta del discorso, metafora dell’evoluzione e del passare delle stagioni: è la promessa di un inizio,l’apertura onesta verso prospettive oniriche. L’impatto visivo ricorda le marine post-impressioniste ma le acque, a volte, sono agitate e l’animo sbanda approdando a un espressionismo quasi astratto, denso e vitale, che confina con il linguaggio pop dei graffiti e scompone i soggetti fino a celarli nell’equilibrio reticolo della composizione cromatica. In ogni passaggio, l’invisibile è reso visibile dal pennello:  ciascuna variazione risponde e un piccolo cambiamento della scena, un sottile mutamento d’umore e scrive una partitura che testimonia il passare del tempo e l’accumularsi dell’esperienza. Si, perché non si tratta del tempo universalmente scandito dell’orologio ma di una dimensione intima  che plasma uno spazio personale dove ogni riferimento semiotico rimanda ad altro, come in una poesia in cui le parole si legano in catene di significati. E i profili nascosti si modificano man mano che questa narrazione cronologica procede: ci sono sagome infantili nel chiarore del giorno che comincia e ragazze che dondolano nei pomeriggi estivi; mattini chiari e tramonti rosso-violacei. L’artista dipinge una realtà lirica carica di presenze e di elementi che rimandano ai panorami mediterranei, in uno spumeggiare luminoso. Le vele i gabbiani che punteggiano l’orizzonte, allora, raccontano la libertà del viaggio, mentre le donne sospese su altalene fatte di nuvola sono la trasposizione di un desiderio, la voglia di esplorare luoghi sconosciuti, oltre i muri del quotidiano.

 Elena Colombo